Lo sapevate che.. Nonostante le politiche protezionistiche e le strategie di import substitution ormai avviate da diversi anni e che avevano come obiettivo, entro il 2020, quello di sostituire la maggior parte delle importazioni con la produzione domestica, la Russia ha deciso di fare un passo indietro e di modificare la lista dei prodotti alimentari inizialmente vietati. Un processo già avviato un anno fa annullando le restrizioni su determinati alimenti, e proseguendo in tale direzione reinserendo ulteriori categorie inizialmente escluse, come ad esempio i semi biologici. La crisi sanitaria che stiamo vivendo ha messo in luce delle forti carenze nella produzione domestica e la indiscussa dipendenza da alcune importazioni estere, come il caffè confezionato italiano. Parallelamente negli ultimissimi anni il governo russo si è adoperato per rendere sempre più trasparenti le procedure burocratiche e applicare tassazioni bassissime al fine di invogliare gli investimenti diretti esteri e l’apertura in loco di aziende produttive soprattutto italiane, visto che finora quelle che hanno maggiormente investito sul territorio sono di provenienza tedesca e francese.
Autore: Chiara Infussi